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kimono

Il kimono è per eccellenza il simbolo dell’eleganza del Sol Levante, assieme all’arte e architettura giapponese rappresenta un mondo a parte, lontanissimo da quello occidentale e tutto da scoprire. Scopri insieme a noi le origini, i dettagli e le curiosità, relative a quello che non è un semplice abito tradizionale, ma molto molto di più.

Origini del kimono 

Il kimono è senza ombra di dubbio il costume nazionale del Paese del Sol levante e le sue origini risalgono a ben 1300 anni fa. Ma nel tempo gli usi e i modelli, soprattutto, sono mutati per adattarsi alle necessità temporali.

La parola kimono, tradotta alla lettera significa “cosa da indossare” e inizialmente, in Giappone, questa parola veniva associata a qualsiasi tipologia di abito. Nel corso degli anni però, la definizione di kimono è cambiata e attualmente si riferisce ad abiti lunghi indossati da uomini e donne.

Anche se i kimono sono abiti giapponesi, la loro nascita è dovuta alla forte influenza, assorbita dalla cultura cinese. Difatti, inizialmente (Periodo Nara 710-784), i kimono somigliavano tantissimo all’abito tradizionale cinese, conosciuto come Hanfu.

Il primo modello giapponese era un misto di entrambe le culture e pesava circa 20kg. Inoltre, in principio veniva utilizzato come abito formale dalla Corte Imperiale durante riti e cerimonie. Successivamente, verso il periodo Kamakura, il kimono veniva indossato per comunicare attraverso il numero di strati, particolari dettagli come la propria età o il ceto sociale.

Attualmente invece, i kimono vengono indossati da tutti durante i matrimoni, i funerali, le cerimonie del tè anche se non è un fatto atipico osservare per le strade, persone anziane che lo indossano quotidianamente.

kimono giapponese

Particolari e dettagli del Kimono

La sua particolare forma a T rende questa veste davvero unica nel suo genere. Di solito è lungo fino alle caviglie e ha maniche molto ampie. Tuttavia, secondo le tradizioni nipponiche, le donne nubili dovrebbero indossare maniche lunghissime che arrivano quasi a terra.

Questo bellissimo abito, viene indossato avvolgendo la veste intorno al corpo e chiudendo il lembo sinistro sopra quello destro. Solo in occasione dei funerali, il kimono viene chiuso con il lembo destro sopra quello sinistro.

Nel dettaglio, ogni kimono è composto da vari pezzi tenuti insieme da una cintura chiamata “obi”. Ogni pezzo dell’abito è ricavato da un unico pezzo di stoffa chiamato “tan”.

Sono proprio le stoffe a rendere questo abito così speciale. Difatti, i kimono giapponesi sono famosi in tutto il mondo per le stoffe pregiate con la quale vengono cuciti.

Per la realizzazione dei kimono, in genere si usa il broccato, tessuto prevalentemente composto da seta e ad ogni abito, solitamente, vengono abbinati sandali tradizionali chiamati “zōri” (calzature molto simili alle infradito).

I tessuti sono generalmente ricamati a mano (per i kimono più costosi), o con particolari tecniche di tessitura. Un particolare dettaglio è che non esistono taglie, ma solo una taglia unica. La particolarità dell’uso del kimono sta proprio nel riuscire ad adattare ogni abito ad ogni corpo con l’aiuto dell’obi.

Parti del kimono

Ogni kimono è composto da svariate parti e ognuna di esse ha un nome ben preciso:

  • Doura: la fodera esterna.
  • Eri: il colletto.
  • Fuki: l’orlo principale.
  • Furi: la parte della manica sotto al foro del braccio.
  • Maemigoro: il pannello anteriore principale.
  • Miyatsukuchi: l’apertura sotto la manica.
  • Okumi: la parte interna del pannello anteriore principale.
  • Sode: la manica.
  • Sodeguchi: l’apertura della manica.
  • Sodetsuke: il foro del braccio.
  • Susomawashi: la fodera interna.
  • Tamoto: drappeggio della manica.
  • Tomoeri: il sopra il colletto.
  • Uraeri: il colletto interno.
  • Ushiromigoro: la sezione principale posteriore.

Kimono

Kimono da donna

Il kimono da donna consiste in dodici pezzi di stoffa separati da indossare seguendo delle regole specifiche. Infatti, non tutte le donne riescono ad indossare subito la propria veste e in Giappone esistono proprio delle figure professioniste, dedite ad aiutare le persone ad indossare i propri kimono.

Solitamente, le donne giapponesi abbinano al proprio abito bellissimi fermagli chiamati “kanzashi”. Inoltre, la scelta della tipologia specifica è molto importante per riflettere una serie di indicatori come il proprio status sociale.

Alcune delle principali tipologie

Esistono molti tipi di kimono da donna, uno per ogni tipo di occasione, o quasi..:

Kurotomesode: tipologia di abito completamente nero (ricamato solo sotto la cintura), indossata solitamente da donne adulte, sposate e madri di famiglia nel corso di cerimonie formali.

Furisode: indossato da donne nubili fino all’età dei 25 anni, caratterizzato da particolari decorazioni diffuse su tutto l’abito e maniche svolazzanti.

Irotomesode: è una tipologia indossata sempre da donne adulte ma meno formale del kurotomesode.

Mofuku: un kimono nero a tinta unica ornato da cinque kamon (stemmi familiari) su petto, schiena e maniche. Questo tipo di kimono si usa esclusivamente ai funerali, e tutti gli accessori ad esso abbinati sono sempre di colore nero.

Hōmongi: si traduce letteralmente come “abito da visita” ed è una veste caratterizzata da decorazioni che si sviluppano oltre le spalle, attraversando le cuciture. Lo hōmongi viene indossato sia da donne nubili che sposate, spesso dalle amiche della sposa ai matrimoni ma spesso viene indossato anche in occasione di feste formali.

Iromuji: un kimono sempre a tinta unita anche se vengono esclusi il nero, il bianco e persino l’avorio. In genere viene indossato sia da donne sposate che da donne nubili e sono generalmente indossati per le cerimonie del tè.

Komon: tradotto alla lettera come “bel motivo”, è un abito con un piccolo motivo decorativo ripetuto su tutta la stoffa. Abbastanza informale, può essere portato per strada o impreziosito da un obi più elegante in occasione di una cena al ristorante. Anche questo kimono può essere indossato sia da donne sposate che da donne nubili.

Hikizuri o Susohiki: è il kimono indossato tradizionalmente dalle geishe e richiede un tipo vestizione molto complessa. Si distingue dagli altri kimono per i motivi decorativi più particolari e inusuali.

Kakeshita: è il classico kimono nuziale e rientra nella categoria dei furisode per le maniche molto lunghe. Lo si può trovare in due tipologie, Shiro Kakeshita bianco candido a tinta unita e Iro Kakeshita vivacemente colorato. Si distingue dagli altri furisode per l’orlo leggermente imbottito e le tinte particolarmente vivaci nella sua versione colorata.

Kimono da uomo

Rispetto agli abiti da donna, il kimono maschile corrisponde ad usi molto più semplici ed è composto da un numero minore di pezzi di stoffa.

In genere, il kimono da uomo si distingue per modello e tipologia di stoffa. Il modello tipico è realizzato in stoffa scura, quindi in una gamma di colori che va dal blu, nero o verde scuro. Tuttavia, i kimono maschili meno formali possono essere realizzati in colori più vivaci.

Di seguito rimettiamo le principali di tipologie:

Montsuki: tipico modello formale a tinta unita, con cinque kamon sul petto, sulle spalle e sulla schiena ed è sempre corredato del suo Haori in tinta.

Odekake no Sharegi: è il classico kimono da uomo casual e informale, indossato in svariate occasioni.

Sokutai: era l’abito indossato dagli aristocratici e dagli imperatori durante il periodo Heian.

Kimono uomo

In conclusione, suggeriamo di rendere la vostra permanenza in Giappone, davvero unica, indossando almeno una volta il simbolo per eccellenza dell’eleganza nipponica. Sicuri che sarà sicuramente un’esperienza indimenticabile.

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