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Museo Egizio del Cairo

L’Egitto è una terra affascinante, ricca di mistero e che difficilmente delude le aspettative. Se solo vogliamo riflettere sulla maestosità del complesso conosciuto a tutti come le Piramidi di Giza, ci rendiamo conto che c’è ancora molto da scoprire.  Ma per chi ama i musei suggeriamo di vedere il Museo Egizio del Cairo.

Più di un museo, sembra una porta sul passato. Stiamo parlando del Museo Egizio del Cairo famoso per non essere solo una collezione di tesori antichi, ma un viaggio nell’anima di una civiltà che ha modellato la storia dell’umanità.

Tra le sue sale intrise di mistero e di gloria, si respira il racconto di un popolo che ha decifrato il linguaggio degli astri, immortalato i suoi re e concepito l’eternità come uno stile di vita. Qui, tra sarcofagi dorati, papiri millenari e la magia enigmatica dei volti scolpiti, il visitatore non si limita a osservare il passato: lo vive, lo sfiora, e in qualche modo ne diventa parte.

Nascita e storia del Museo Egizio del Cairo

Durante il regno di Mehmet Ali Pascià, l’Egitto iniziò a interessarsi alla protezione del proprio patrimonio archeologico poiché attraversava un’epoca in cui scavi e saccheggi erano comuni. Numerosi archeologi europei avanzavano quasi delle pretese sulla possibilità di trasportare tutti gli oggetti più preziosi in musei delle loro terre natie.

Ma grazie a l’archeologo francese Auguste Mariette, che nel 1858 fondò il Servizio delle Antichità Egiziane, gli egiziani iniziarono a credere nel proprio patrimonio e nella possibilità di farli restare custoditi nello stesso Egitto.

Mariette infatti, forse inconsapevolmente, avviò una vera e propria rivoluzione essendo il primo a insistere sulla necessità di custodire i reperti archeologici in Egitto, piuttosto che esportarli in Europa.

Prima della costruzione del Museo Egizio attuale, i reperti erano conservati in una piccola collezione a Boulaq, un sobborgo del Cairo, in un edificio vicino al Nilo. Questa collezione fu danneggiata da un’inondazione nel 1878. Motivo per il quale si cercava già un luogo più sicuro in cui custodire le principali opere.

Successivamente, nel 1889, i manufatti furono trasferiti nel Palazzo di Giza. Solo che lo spazio a disposizione era molto limitato e non adeguato per ospitare una collezione di tale importanza. Ma finalmente, nel 1897, fu avviata la costruzione dell’attuale museo, situato in Piazza Tahrir, nel cuore del Cairo.

Esplora le collezioni 

Dopo un lavoro estenuante, alla sua inaugurazione, il museo Egizio del Cairo ospitava circa 12.000 manufatti, provenienti da scavi condotti in tutto l’Egitto. Un numero di opere realmente impressionanti destinato ad aumentare nel corso del tempo.

Negli anni successivi, infatti, la collezione ha acquisito nuovi oggetti, raggiungendo un totale di 120.000 reperti. Tra questi troviamo alcuni dei più iconici tesori dell’antico Egitto, come il corredo funerario di Tutankhamon e le mummie reali.

Il Tesoro di Tutankhamon

Museo Egizio del CairoLa collezione più famosa del museo è senza dubbio quella legata al faraone Tutankhamon, scoperta quasi intatta nella sua tomba nella Valle dei Re da Howard Carter nel 1922. Tra i pezzi principali di questa collezione, troviamo il Sarcofago D’oro, la Maschera funeraria del Faraone e vari oggetti appartenuti a lui in vita.

Proprio sulla maschera occorre fare un piccolo appunto. Per gli egizi non era una semplice maschera. Piuttosto, era considerata una sorta di carta d’identità spirituale, che aiutava l’anima del faraone (il ka) a riconnettersi con il corpo nel viaggio verso l’immortalità.

Sulla sua superfice sono incise formule tratte dal Libro dei Morti, destinate a proteggere il defunto e a guidarlo attraverso le prove dell’aldilà. Mentre le iscrizioni invocano il potere di Osiride e altre divinità per garantire a Tutankhamon la vita eterna.

A questa collezione è legata anche una leggenda che narra di una maledizione. Nel dettaglio, la Maledizione di Tutankhamon avrebbe colpito inaspettatamente tutti coloro che parteciparono alla spedizione di ricerca dell’archeologo Howard Carter, che portò alla scoperta della tomba del faraone Tutankhamon nel 1922, come castigo per la violazione del luogo di sepoltura del sovrano.

Ad oggi molti si chiedono se ci sia un fondo di verità in questa storia, ma molti preferiscono credere che sia solo una leggenda, alimentata da una serie di opportune coincidenze.

Galleria delle Mummie Reali

Il Museo Egizio del Cairo è famoso per ospitare al suo interno le Mummie Reali. Anche se per noi occidentali sembra una cosa abbastanza macabra e di cattivo gusto, per gli Egizi la pratica della mummificazione era sacra.

Per gli egiziani la morte rappresentava solo la fine della vita terrestre ma l’inizio di quella nell’altro mondo. Ma essi credevano anche che prima o poi i loro cari potevano far ritorno nel nostro mondo, per questo motivo mummificarli e soprattutto accompagnarli con i loro oggetti preferiti, era un rito di uso comune.

Il polo museale ospita al suo interno la mummia di Ramses II, ovvero il grande costruttore. Hatshepsut, conosciuta come la regina-faraone e Seti I, noto per la sua magnificenza artistica. Tre figure emblematiche per l’antico Egitto che ancora oggi suscitano interesse e curiosità.

Collezione di Papiri e monete d’oro

Ma il Museo Egizio del Cairo non è famoso solo per le sue mummie, ma anche per altri numerosi oggetti che testimoniano la grandezza culturale e spirituale di questo popolo. I papiri del Museo Egizio per esempio, costituiscono una delle più grandi raccolte al mondo di documenti su questo antico supporto, risalenti a diverse epoche della civiltà egizia.

Museo Egizio del Cairo

Tra i principali contenuti troviamo il Libro dei Morti, ovvero una raccolta di formule magiche e istruzioni per guidare il defunto nell’aldilà. Elemento che conferma il ruolo centrale che il trapasso aveva per la cultura egizia dell’epoca.

Non mancano però altri testi dedicati alle divinità egizie, come gli inni agli dèi e invocazioni a Osiride, Ra e altre divinità. Ma la civiltà egizia ha sorpreso il mondo anche grazie ai numerosi testi conservati che fanno riferimento a regole matematiche, astronomiche e mediche, che dimostrano l’avanzata conoscenza egiziana in questi campi.

Come è noto, nell’antico Egitto il baratto fosse il principale sistema economico, con i faraoni della dinastia tolemaica (dopo la conquista di Alessandro Magno), si iniziò a coniare monete in oro, argento e bronzo.

A tal proposito, le monete d’oro esposte al Museo Egizio risalgono prevalentemente ai periodi tolemaico e romano, rappresentando l’influenza greca e romana sull’economia egiziana.

Tra le più apprezzate dal pubblico troviamo una moneta d’oro con il ritratto di Cleopatra VII, Regina che ha lasciato un segno indelebile nella storia.

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