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La via
della Seta
...e la sua origine questo è possibile, non più a dorso di un cammello, ma
sospinti dalla rete ferroviaria ad alta velocità più estesa
al mondo. Fuori dal finestrino, passato e presente si
rincorrono senza sosta. Dalla modernità verticale dello
skyline di Pechino alle vestigia del Celeste Impero: dalla
Grande Muraglia che, serpeggiando per ben 6000 km,
mai riuscì a tenere lontano le invasioni barbariche; alle
spettacolari grotte-tempio di Maijishan, testimonianza
grandiosa che il buddhismo ha lasciato nel suo cammino
dall’India verso la Cina lungo la Via della Seta. A
testimoniare nel presente tutto questo è la tradizione
antichissima del tea e dell’arte culinaria millenaria
che ancora oggi si può gustare e vedere nella sua
realizzazione. Percorrere la Via della Seta
vuol dire senza alcun dubbio, lasciarsi
inebriare da una tempesta sensoriale
che coinvolge palato, olfatto e
vista. E le tinte caleidoscopiche
delle “Montagne Colorate”, grandi
meraviglie geologiche del
pianeta e Patrimonio UNESCO,
coronano e colpiscono il viaggiatore
definitivamente per tutta la vita.
’ passato ormai quasi
un secolo e mezzo da quando Ferdinand von
ERichthofen, geografo e geologo tedesco, coniò nel suo
libro Tagebucher aus China il concetto di Via della Seta,
in cui descriveva la rete di vie commerciali che si formò a
partire dal I secolo a.C. e che connetteva la Cina, a partire
da Chang’an (l’odierna Xi’an), con l’antica Roma. Oggi tutto
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